Tutto un altro paio di maniche. Dall’immaginare un progetto all’esserne protagonista

Tutto un altro paio di maniche. Dall’immaginare un progetto all’esserne protagonista

Il  primo incontro del workshop PUNTI DI VISTA. NOI, IL MONDO E IN MEZZO UNA FOTOGRAFIA è stato un dialogo tra i fotografi Cristiano Freschi e Giulio Nori e le terapeute Carolina Gandolfi e Georgia De Biasi.

I fotografi hanno offerto i propri scatti agli sguardi attenti ed emozionati dei presenti, per mostrare in opera il modo di lavorare insieme sulle immagini.

Questo ci dice Cristiano dopo la serata:

“Io non sapevo nulla del contenuto della serata, prima. E’ stata una scelta fatta per metterci in gioco in prima persona e provare a mostrare quello che per noi è il senso del workshop.

Prima della serata ho vissuto sensazioni diverse: c’è stato il piacere del lasciarsi sorprendere forse anche perché la ritenevo una situazione controllata e il tema mi lasciava tranquillo. Allo stesso tempo, sentivo anche il disequilibrio rispetto alle terapeute e questo mi provocava un certo fastidio. Penso che questo abbia a che fare con la fatica di chi si deve in qualche modo affidare.

Alla fine ho vissuto molto bene come è andata, sono stato contento di me; il modo di avvicinarmi delle conduttrici nel dialogo è stato rispettoso. Inaspettate sono state piuttosto le domande del pubblico: ritenevo quasi impossibile che qualcuno riuscisse a colpire nel segno, come invece è avvenuto! Credo di essere riuscito a stare in quella situazione, e sono molto orgoglioso di questo. Trovo quasi commovente la scoperta di un me stesso così diverso da come ero, dal mio passato terrore di espormi.

Penso comunque che le persone nei loro interventi parlassero di sé. Le domande erano rivolte a me, ma è come se fosse un palleggio tra noi; non l’ho sentita come un’invasione di campo. Ognuno parlava di quanto ogni fotografia risuonava dentro.

La cosa che mi ha più sorpreso è la domanda che è arrivata su una mia fotografia da una persona del pubblico: è strano pensare che una persona che non sa nulla di te vada a centrare così nel segno. Io non mi ero accorto di non parlare della madre, di una presenza che comunque c’era nella fotografia. La cosa interessante è che, dopo questo scambio,  ho messo in qualche modo dentro quella riflessione e forse da adesso in poi sarà più difficile non vederla.

E’ stato anche bello vedere quello che è accaduto rispetto ad una fotografia di Giulio: il fatto che, senza sapere nulla, a Georgia sia venuta in mente la poesia: “L’amica di nonna Speranza” (Gozzano)  che abbiamo poi scoperto avere a che fare tanto con il contenuto della fotografia. Questo sentire comune mi ha colpito.

Ora non ci resta che scoprire dove il workshop ci condurrà. E io, dopo questa serata, sono ancor più curioso di scoprirlo!”

Il 26 settembre ci sarà un nuovo incontro. Per info e iscrizioni al workshop: Carolina Gandolfi 3397487426, carolinagandolfi79@gmail.com