15 Apr Nuova creazione: Flowers like stars?
I versi-geroglifici di Fenix, figlia del Re del Marocco ne Il principe costante (1636) di Calderón de la Barca, costituiscono i sottili filamenti drammaturgici e concettuali di Flowers like stars?, la nuova creazione performativa diretta da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Ad interpretare la febbre esistenziale, l’euforia psicotica, la volontà autodistruttiva della giovane Fenix – figura/sorella anticipatrice degli angeli neri di Jean Genet e Sarah Kane – è Valentina Barbarini, attrice icona di Lenz.

L’installazione scenica di Flowers like stars? trae libera ispirazione dalla cinquecentesca Camera della Badessa, nell’ex Monastero di San Paolo a Parma, celebre per essere stata affrescata dal Correggio. Le magnifiche decorazioni della volta, innervate da oscure rispondenze filosofico-mitologiche, sentenze arcane di un linguaggio antico, vengono trasposte in dispositivi concreti di una bruciante meditatio vitae contemporanea.
In apertura de Il principe costante c’è un verso guida fondamentale per tracciare il lavoro: “Solo so che so sentire quello che sentire non so”. È la domanda di ogni risveglio: è il turbamento del percepire con chiarezza che il sensibile è in sé condizione di smarrimento, identità volatile, irriducibile a sapere illuminante. Quella di Fenix è una fisionomia emotiva rarefatta, che sborda nella infinita capacità di una donna di non corrispondere a se stessa e alle proprie ragionevoli dinamiche esistenziali. Valentina ha iniziato a lavorare con noi a diciassette anni, oggi ne ha trentacinque: un percorso lungo, in cui con totale adesione ha incarnato la figurazione artistica dell’indecisione, della sottrazione, del rifiuto alla pianificazione dell’agire quotidiano. È corpo e pensiero di un teatro morale che rifiuta finzioni e sentimentalismi.
dalle note di regia di Maria Federica Maestri
