Fisarmonica all’Opera

Fisarmonica all’Opera

Per secoli l’Opera ha popolato i teatri di storie, personaggi ed emozioni, ha oltrepassato i confini nazionali, si è arricchita di sfumature, ha accompagnato generazioni di spettatori attraversando il corso della storia.

In epoca più recente, lontano dai fasti del teatro e dalla musica colta, prendeva forma la fisarmonica, inizialmente deputata a portare la magia della musica a coloro che il teatro non se lo potevano permettere. Da allora questo strumento lotta per affrancarsi faticosamente dalla sua origine popolare, guardando a nuovi orizzonti musicali.

Sul contrasto tra questi due mondi apparentemente lontani nasce “Fisarmonica all’Opera”, progetto ideato e realizzato da Brunella Bardi, fisarmonicista e appassionata di musica, che vuole ricreare e divulgare le atmosfere di alcuni tra i tanti momenti musicali salienti del melodramma, in modo semplice ed informale, come farebbe un cantastorie, abbozzandoli con la fisarmonica sola.

Con il suo timbro inconfondibile e l’espressività data dal suo mantice, la fisarmonica è uno strumento versatile, perfetto per raccontare storie ed emozioni. Ad esempio, la toccante aria “Un bel dì vedremo” dall’opera Madama Butterfly, ricca di suggestioni musicali tipiche del Sol Levante, in cui la vicenda è ambientata e che Puccini cercò di ricreare fedelmente.

Oppure la forza dirompente del coro “Va’ pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi.

E, non poteva mancare, “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini, con il suo crescendo finale “…all’alba vincerò…”, preludio, nell’opera, al trionfo dell’Amore, ma anche, in una chiave di lettura più ampia, emblema della luce dell’alba che sconfigge le tenebre: un messaggio di speranza e di buon auspicio particolarmente necessario in questo momento.

Articolo a cura di Brunella Bardi studentessa presso l’Università degli studi di Parma.